Bitcoin: come funzionano e cosa sono

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Oggi sono sempre di più le persone che si domandano cosa sono i bitcoin e come funzionano. Qualcosa che viene naturale e spontaneo, essendo una delle formule di investimento più innovative in seguito alle novità messe in campo da parte della tecnologia digitale.

La Digital Revolution ha infatti portato a un cambiamento senza precedenti all’interno delle abitudini quotidiane, facendo emergere persino nuove opportunità. In tal senso sapere come funziona il bitcoin rappresenta qualcosa di estremamente utile. Scopriamo insieme perché.

Bitcoin: cos’è?

Quando si parla di bitcoin si intende la prima valuta che è stata realizzata in seguito allo sviluppo di una tecnologia specifica e particolare: la blockchain. Il suo tratto distintivo è nel fatto che risulta una moneta che non presenta un corrispondente fisico ma che può essere unicamente adoperata nel circuito online. Questo perché trascende i confini dei singoli Stati e risulta impiegabile all’interno di un ambito transnazionale e ben più ampio.

Ma cosa significa bitcoin? Il termine riflette bene, a livello etimologico, quello che è effettivamente questa moneta digitale, utilizzata all’interno del world wide web da oltre un milione di utenti per acquisti di beni reali o virtuali. La parola, di origine inglese, è composta da bit e coin: il rispettivo anglofono di moneta.

Il bitcoin è stato introdotto per la prima volta a livello concettuale da Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo dietro al quale, dopo oltre 10 anni, ancora non è chiaro chi esattamente si celi. Sono diverse le speculazioni e si è giunti alla conclusione che si tratti di uno o più hacker/esperti di alta finanza. Un’identità che ha suscitato non poche divagazioni e che periodicamente torna a far parlare di sé sulle cronache dei giornali, compresi quelli italiani più affermati.

Abbiamo tuttavia degli elementi che sono certi e che raccontano bene, essendoci a supporto dati storici inequivocabili, qualcosa di più rispetto, sempre parlando dei bitcoin, di una possibile spiegazione sulle loro origini.

Stando ai fatti, nel 2009 avviene la prima valutazione dei bitcoin, anno in cui è datato secondo un tasso di cambio pari a 1309,03 per un dollaro. Bisogna aspettare ancora un anno per attendere il primo scambio: è nel 2010 che questo si verifica, quando due pizze vengono consegnate per 10.000 bitcoin. Se si pensa al valore attuale, chi ha effettuato questa transazione ha certamente conseguito un affare senza precedenti!

Come funzionano i bitcoin

Il bitcoin non è la sola moneta virtuale o criptovaluta presente, pur essendo la più popolare e scambiata. Altre criptovalute diffuse e apprezzate sono, per fare degli esempi, Ethereum e Litecoin.

Rispetto alla questione sul come funzionano i bitcoin è interessante sapere che quelli attualmente disponibili in rete sono intorno ai 21 milioni, anche se il numero realmente in circolazione ammonta a circa 9 milioni. Il valore della prima transazione era pari a zero, mentre oggi è di oltre 21,000 euro.

Nel corso della sua storia la quotazione più alta fatta registrare dal bitcoin è di oltre 59,000 euro, mentre il prezzo più basso ammonta a 51,30 euro. Stando a quanto sostenuto dal Financial Times gli scambi complessivi hanno saputo raggiungere una cifra record e senza precedenti, toccando i 10 miliardi di dollari.

Per utilizzare i bitcoin, secondo quanto afferma la Borsa Italiana, è indispensabile aprire un conto virtuale/portafoglio per poi collegarsi ai siti che offrono uno scambio tra denaro e valuta virtuale; il pagamento è conseguito tramite bonifico e carte ricaricabili. Possono essere ottenuti sia tramite le piattaforme di exchange, le quali consentono di effettuare lo scambio di bitcoin ed euro, oppure effettuando trading di CFD.

I bitcoin possono essere sia scambiati che spesi, venendo accettati da molteplici attività, commerciali come virtuali e fisiche. Un trend che sembra non conoscere battute d’arresto e che convince, essendo percepito come affidabile, soprattutto in seguito alla situazione economica più che mai incerta e delicata degli ultimi anni.

Bitcoin: vantaggi

Il bitcoin presenta molteplici vantaggi, a cominciare dal fatto che risulta totalmente autonomo e indipendente, in particolare da governi, banche e corporazioni, senza alcuna autorità a supportarlo né a fare da interferenza. Si tratta, sostanzialmente, di una valuta di tipo decentralizzato, pensata in modo che nessuna persona o macchina possa assumerne il controllo e così, di conseguenza, capace di poter sempre circolare.

Gli altri elementi che rendono questa valuta virtuale così interessante sono i seguenti:

  • I bitcoin sono totalmente trasparenti. Ogni transazione viene archiviata all’interno della Blockchain, dall’inizio della sua creazione fino a oggi e persino in un’ottica futura. Nessuna di queste può essere modificata dal momento che si tratta di un registro pubblico: in quanto tale i possibili tentativi di manomissione possono essere notati, monitorati e corretti da chiunque.
  • Controllo totale da parte degli utenti. Nessuna persona che possiede bitcoin può assistere al loro prelievo senza il consenso esplicito da parte del proprietario: qualcosa che avviene in tutte le fasi in cui il bitcoin si trova inserito.
  • Il bitcoin non presenta, grazie alla blockchain, rischi di contraffazione. I dettagli delle persone in possesso di bitcoin sono gestiti nel rispetto della privacy, questo perché non sono riconducibili ad alcuna informazione personale. Non ne è forse una conferma lo stesso mistero che ruota rispetto alla figura di Satoshi Nakamoto?
  • Transazioni che si verificano in maniera istantanea, al di là della distanza geografica. Sono necessari pochi minuti, con tempistiche brevi a livello impareggiabile.
  • Semplicità nella portabilità. Essendo 100% digitale, il bitcoin è una moneta che si caratterizza per il fatto di essere altamente portabile, ovvero facile da trasportare. Un elemento che incide positivamente sulla trasparenza delle transazioni e sulla possibile contraffazione.

Infine, il bitcoin può essere facilmente convertito nella maggior parte delle valute presenti nel mondo. Non meno internazionale e cosmopolita il suo utilizzo, anch’esso di rilevanza planetaria.

Bitcoin: svantaggi

Il bitcoin presenta svantaggi che vanno connessi alla sua recente introduzione. Cominciamo da un aspetto da non sottovalutare: quello legale. Esso è diverso da Paese a Paese, motivo per cui risulta imprescindibile conoscerlo a seconda del proprio stato di riferimento. L’Italia presenta norme ad hoc la cui conoscenza è imprescindibile a livello fiscale, oltre che normativo.

L’Unione Europea si sta attivando già da anni in tal senso, nel tentativo di dare una vision unica all’interno degli stati membri, in modo da creare un punto di vista univoco e condiviso: ne parliamo in maniera più approfondita nel prossimo paragrafo.

Tornando agli altri svantaggi che presenta il bitcoin, è importante tenere presente la fragilità della sua valutazione che, pur vedendo un trend non poco degno di nota, ha visto alti e bassi anche importanti, come conferma la storia della stessa criptovaluta. Capire quando acquistare e quando vendere è qualcosa che richiede capacità di analisi, intuito, una sorta di sapienza particolare, nel funzionamento del bitcoin.

Un elemento che dipende, e non poco, dalla scelta di operatori affidabili e capaci, la cui reputazione è necessario risulti immacolata nel tempo. Non solo. Il fatto che si tratti di qualcosa di così nuovo e decentrato, sembra vertere verso una gestione che vede costante e maggiore regolamentazione.

Per i governi degli Stati si tratta di una sfida quella di integrare il bitcoin all’interno delle economie. Queste sono sempre più locali e internazionali insieme viste le caratteristiche della moneta virtuale e del contesto globale in cui si trova inserita. Il rischio è quello di una perdita del fattore di decentralizzazione: l’elemento caratteristico e di forza del bitcoin.

Per riassumere, possiamo dire che il fattore a svantaggio del bitcoin è uno, ovvero la sua giovane età. L’introduzione recente ne rende i meccanismi ancora tutti da scoprire e collaudare.

Cosa dice la UE?

L’Unione Europea ha preso più volte posizione rispetto ai bitcoin e alle criptovalute. In particolare ha recentemente raggiunto un accordo normativo avente l’obiettivo di proteggere gli investitori e preservare al contempo la stabilità finanziaria, permettendo allo stesso tempo l’innovazione e lo sviluppo di un settore come quello delle valute virtuali, presente da diversi anni e in costante ascesa.

Il processo di chiarificazione dell’UE rispetto alle criptovalute è ancora oggi in corso, dal momento che ci sono disparità a livello legislativo all’interno degli stati: alcuni hanno già misure in vigore, altri no.

L’accordo siglato recentemente da parte del Parlamento Europeo e dalla Presidenza del Consiglio UE prevede:

  • Tutela dei rischi per quanto riguarda i consumatori dei bitcoin.
  • Aggiornamento delle misure in termini di lotta al riciclaggio.
  • La Commissione UE dovrà fornire un rapporto rispetto all’impatto ambientale effettivo dei bitcoin.
  • Necessità per i fornitori di criptovalute, bitcoin inclusi, di un’autorizzazione per operare all’interno dei confini dell’Unione Europea.
  • È in previsione una valutazione di misure specifiche per gli NFT.

Se vi state ponendo delle domande rispetto al bitcoin in Italia e a come funziona, vi informiamo che il Belpaese è stato tra i primi ad adottare una legislazione nazionale ad hoc. Particolarmente cruciale il fatto di inserire la moneta virtuale all’interno della dichiarazione dei redditi. Una misura obbligatoria per legge e che necessita di ulteriore approfondimento, dal momento che presenta specificità particolari a seconda del valore generato dalla moneta virtuale.

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