La Digital Revolution e la Digital Economy rappresentano qualcosa senza precedenti: di rivoluzionario, appunto. A essere coinvolti tutti i settori, incluso quello finanziario, che ha visto fenomeni particolarmente innovativi, come la cripto moneta, meglio nota come criptovaluta.
In questo articolo vi proponiamo un viaggio alla scoperta di che cosa sono le criptovalute, dalla loro introduzione fino al loro funzionamento attuale. Curiosi di scoprire qualcosa di più?
Che cos’è la criptovaluta
Partiamo dal principio, ovvero dal significato della parola criptovaluta. Questa è composta da cripto e valuta; vuol dire, semplicemente, valuta nascosta. Il motivo di questa invisibilità è da registrare nel fatto che si tratta di una moneta che è fruibile unicamente in un circuito telematico e non in forma fisica, cartacea e nemmeno metallica.
Una definizione di criptovaluta interessante è quella fornita dalla Banca d’Italia, che la concepisce come una rappresentazione digitale di valore che viene realizzata sotto forma di mezzo di scambio oppure unicamente a scopo di investimento. La stessa fonte afferma che le criptovalute possono essere trasferite, conservate ma anche negoziate a livello elettronico.
In questo caso entra in gioco una delle innovazioni più importanti dell’epoca attuale: la blockchain. Nel prossimo paragrafo vi illustriamo meglio di che cosa si tratta.
Criptovalute e tecnologie blockchain
Prima di mostrarvi cos’è la blockchain vi raccontiamo brevemente come funzionano le criptovalute, così da proporvi un quadro generale in cui orientarvi.
Criptovaluta: come funziona?
Le crypto valute sono decisamente diverse dalle altre monete tradizionali. Quando uno pensa a che cosa sono e come funzionano è importante tener sempre presente il loro campo di applicazione: quello virtuale. Le modalità sono diverse e specifiche, a cominciare dalla crittografia: una vera e propria scienza, evolutasi con gli sviluppi della fisica e dell’ingegneria elettrica. La base stessa delle criptovalute.
La crittografia, nel caso del funzionamento della criptovaluta, presenta due elementi basilari: l’hashing, ovvero la verifica dell’integrità dei dati, e le firme digitali, quel sistema che consente alle persone di dimostrare il possesso dell’informazione criptata pur non rivelandola. Il primo è alla base della blockchain, il secondo permette di realizzare le transazioni con le cripto monete in maniera sicura.
La blockchain
Quando si parla di blockchain si intende un registro pubblico decentralizzato in cui viene segnalata la lista delle transazioni effettuate con le criptovalute. Essa contiene sia le operazioni di vecchia generazione, sia quelle nuove e più recenti: i blocchi completi vengono registrati e aggiunti di volta in volta.
La blockchain vede al suo interno un ordine di tipo cronologico, trasformato in documentazione aperta, verificabile e soprattutto permanente. Una rete in cui non esiste una gerarchia, ma un rapporto peer-to-peer tra quanti accedono al mondo delle cripto e gestiscono la blockchain.
Se vi state chiedendo come tutto ciò sia possibile, vi informiamo che la blockchain presenta al suo interno un protocollo preciso per convalidare nuovi blocchi. Ogni computer che si trova in connessione ha una copia automatica di ogni operazione, condivisa paritariamente senza che si riveli necessario un nucleo centrale.
La blockchain è una tecnologia che è stata realizzata fin dall’introduzione della prima moneta virtuale: il bitcoin. È attribuita al suo ideatore nonché mentore delle criptovalute, o almeno potremmo così definirlo. Il suo nome è Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo dietro al quale si cela un’identità ancora misteriosa (si parla di uno o più esperti di alta finanza), che ha dato vita ad applicazioni digitali ulteriori e ai successivi sviluppi della blockchain.
Cos’è il mining
Uno dei processi essenziali che si verificano all’interno della blockchain è il mining o, per utilizzare il nome completo, block mining. Partiamo come sempre dal significato etimologico del termine, di origine inglese, che vuol dire “estrazione di blocchi”.
Il mining è quindi quel processo che permette di unire in una blockchain transazioni vecchie e nuove sotto forma di blocchi: nuovi bitcoin sono realizzati e introdotti, per poi aggiungersi al numero totale di monete in circolazione.
Il mining è un’attività che ha alla base, come tutto ciò che riguarda le criptovalute, modalità online, in primo luogo di tipo software. In questo specifico caso si tratta di un programma la cui funzione è quella di convalidare le transazioni legittime che arrivano poi a concretizzarsi nella generazione dei blocchi . Una soluzione estremamente matematica, precisa come un tetris che una volta risolto porta all’emanazione di un preciso numero di criptovalute.
Pertanto, più è performante l’hardware, ma anche il software di mining, maggiore risulta la probabilità di convalida della transazione e ricompensa in bitcoin o altre crypto valute. Il mining è un processo cruciale, basilare quando si parla di criptovalute: dalla sua efficienza passa in maniera notevole quella della stessa blockchain. Ecco perché non va sottovalutato.
Quali sono le criptovalute più importanti
Torniamo un po’ indietro nel tempo, al momento in cui è stata introdotta la prima criptovaluta. Il nome di riferimento è quello di Satoshi Nakamoto e ve lo abbiamo già accennato parlando della blockchain. È stato lui, o meglio chiunque si celi dietro a questo pseudonimo, a creare il concetto stesso di criptovaluta, proponendolo al mondo per la prima volta nel 2008.
Quanti erano allora gli scettici? Tanti. Che invece il bitcoin sia stato un concetto rivoluzionario, applicabile concretamente, lo hanno dimostrato i fatti. Da allora di passi da gigante il mondo delle criptovalute ne ha visti parecchi. Lo testimonia il fatto che bitcoin non è rimasta la sola cripto moneta in circolazione. Vediamo ora quali sono, nell’epoca attuale, le cryptovalute più diffuse e apprezzate, in Italia ma anche all’estero. Del resto, si tratta di due aspetti collegati in maniera intrinseca, vista l’internazionalità di questa moneta.
Bitcoin
La prima moneta, creata dal misterioso quanto reale Nakamoto, è stata introdotta nel 2009, anche se il primo scambio (10.000 bitcoin per due pizze) risale al 2010. Risulta a tutt’oggi la moneta virtuale più diffusa, non a caso il suo impiego è diventato col trascorrere del tempo sempre più similare a quello delle valute classiche.
Il bitcoin è infatti adoperato principalmente, più che all’interno delle transazioni, per gli investimenti. Al momento sono circa 21 milioni i bitcoin in circolazione (il limite massimo di quanti possono esserci). Questi possono venire acquistati sia tramite scambi, da realizzare attraverso la blockchain, oppure attraverso le transazioni di un particolare trading online: il trading di CFD.
Ethereum
L’introduzione di Ethereum è decisamente recente, rispetto al bitcoin. Si tratta di una formula di investimento che è stata lanciata, infatti, nel 2015 e che ha quindi solamente sette anni, non più di dieci come nel caso della cripto valuta per eccellenza di cui abbiamo parlato poc’anzi.
Ethereum presenta un funzionamento non dissimile da quello di bitcoin. Permette, infatti, di ricevere e inviare token che presentano un valore specifico tramite una rete aperta: essi vengono utilizzati come modalità di pagamento nella rete. Non è tuttavia questo l’uso di tale tipologia di crypto valuta, quanto il fatto di fungere da smart contract.
Cosa sono gli smart contract? Si tratta di codici da adoperare nella blockchain di ethereum. Se la soglia massima di bitcoin immettibile nel mercato virtuale è di 21 milioni, quella riguardante ethereum è di poco più bassa e raggiunge i 18 milioni annui; raggiunge il 25% dello stock iniziale.
Ethereum non è considerata tanto una criptovaluta, quanto una vera e propria piattaforma di scambio. Introdotta da Vitalik Buterin, pur funzionando in maniera analoga a quella di bitcoin, è diversa nello scopo e nella sua capacità specifica: la sua blockchain tiene traccia della valuta a livello digitale ma è incentrata su come far funzionare il codice di un’ampia gamma di applicazioni decentralizzate.
Ultimo elemento importante da sapere su Ethereum. Il vero motivo di interesse legato a questa criptovaluta è da riscontrare nel fatto che si tratta del sistema di scambio principale per gli NFT: i Non Fungible Token, opere d’arte digitali uniche e irripetibili. Gli NFT si stanno sempre più diffondendo e, stando alle previsioni, appaiono come il vero motore alla base dell’affermazione di Ethereum nel mondo delle criptovalute.
Litecoin
E arriviamo a Litecoin. Nata anch’essa in seguito all’immissione sul mercato virtuale dei bitcoin, presenta un’età anagrafica mediana rispetto a bitcoin ed ethereum, risultando il secondo di tre fratelli, per fare una metafora. Il suo creatore è Charlie Lee, il quale desiderava proporre una versione più efficiente di bitcoin, con tempi di transazione più veloci e una maggiore efficienza. Questo nel 2011.
C’è riuscito? Indubbiamente. Da un punto di vista oggettivo litecoin è un’innovazione migliore di bitcoin. Lo conferma il numero di transazioni realizzabili online in base alle monete disponibili: 84 milioni di litecoin, contro i 21 milioni di bitcoin.
Questo non significa, attenzione, che litecoin sia più presente né affermata di bitcoin: assolutamente. Bitcoin è la moneta virtuale riconosciuta come l’investimento in grado di garantire la maggiore affidabilità.
Concludiamo dicendo che le criptovalute presenti non sono solo bitcoin, litecoin ed ethereum: queste sono solo le più comuni e diffuse. Si tratta di una tecnologia giovane e destinata a svilupparsi ulteriormente, parallelamente alla Digital Revolution e alle sue innovazioni. Non abbiamo dubbi: per il futuro ci aspettano mille viaggi nelle cripto monete in cui andare ancora alla scoperta.